15.12.17-13.01.18 | IN F(U)ORI

Anselmo Fox
@la rada, via della morettina 2, locarno

Venerdì 15 dicembre alle ore 18, la rada aprirà le porte per in f(u)ori, esposizione personale di Anselmo Fox, artista ticinese operante anche a Berlino.
Anselmo Fox è prevalentemente uno scultore che opera in ambito multimediale e realizza anche opere grafiche. Nella sua personale alla rada ampio spazio è poi dedicato a una videoinstallazione che prende le mosse – come molti suoi lavori – dalla riflessione sulla scultura classica.
Fox mostra un particolare interesse per il processo di realizzazione dei calchi. Il titolo stesso dell’esposizione rimanda alla dialettica tra interno ed esterno nel processo di produzione plastica, per esempio in bronzo, tra negativo e positivo. Nel suo lavoro si ritrova una concezione rinascimentale della scultura come simulacro fittizio del corpo umano, un corpo animato dall’Atem, dal respiro.
L’esposizione vede l’intera serie di opere in vetro in limbo, ispirate alle vanitas tipiche del conflitto tra Riforma e Controriforma, incentrate sull’icona del teschio umano. Si tratta di opere assai fini, dove questo elemento ferale, ispiratore di tanta arte contemporanea, galleggia in grandi bolle di vetro soffiato. Il vetro fa intravedere un processo di respirazione paradossale, ed assieme è un materiale che racconta una storia di evoluzioni tecniche, tramite gli strumenti ottici, fino alla fibra di vetro che trasporta informazioni.
Il vetro ottico è presto divenuto nostra protesi e queste opere racchiudono piccole lenti ottiche.
L’altro progetto esposto è la videoinstallazione habitate II. Si tratta di un progetto complesso, con cinque proiezioni in contemporanea e la collaborazione del compositore Alessandro Massobrio, in cui Fox riflette sul rapporto tra scultura monumentale e rovesci della storia umana. L’artista ha lavorato su bassorilievi in bronzo celebranti vittorie belliche e poi danneggiati dai colpi di soldati annoiati e forse iconoclasti, prendendo i calchi proprio delle parti forate. L’interno dei bassorilievi fu poi colonizzato da animali sociali come le api. L’opera riflette sulla relazione instaurata dallo sguardo e tra i vari soggetti: l’artista, lo spettatore, lo sparatore – che con i suoi colpi trasmette informazioni – e l’ape. O meglio le api, che come animale gregario operano in sciame e possono apparire come un unico cervello esogeno che si esprime tramite la nota danza studiata da Von Frisch. I fori nel bronzo divengono oculari, punti di vista per gli sguardi sullo spettatore, in questo caso Anselmo Fox, ma anche chi vedrà la sua installazione.

La mostra durerà fino a sabato 13 gennaio 2018 ed è curata da Riccardo Lisi.
Orari di apertura: dal giovedì al sabato, dalle 14 alle 19 (anche sabato 6 gennaio) e su appuntamento. Ingresso libero.